Pagamenti digitali e Privacy: a che punto siamo?

Negli ultimi anni i metodi per i pagamenti digitali si sono moltiplicati, per andare incontro a tutte le esigenze dei potenziali clienti, imprese o privati cittadini. Di pari passo si è posta in modo sempre più stringente, soprattutto per le aziende, la questione della cybersecurity e della gestione dei dati aziendali.

Ecco i riferimenti per orientarsi nel mondo della gestione della privacy e quali sono le leggi che garantiscono gli acquirenti.

Acquisti on line e dati sensibili

Ogni volta che si fa un acquisto online il titolare del trattamento dei vostri dati aziendali e personali è tenuto a chiedere il consenso per la loro gestione.

La legge impone che le informazioni sensibili fornite siano trattate esclusivamente per fini di marketing, ma è noto che questi possono essere anche utilizzati per la profilazione e in genere per monitorare il comportamento durante la navigazione, individuando quali sono i propri gusti e “ricordandoli”.

In questo caso sia il Regolamento Europeo 679/2016 (noto anche con l’acronimo GDPR), che ulteriori leggi nazionali e di perfezionamento, impongono che il trattamento dei dati personali sia gestito con la massima attenzione e non soggetto a condizioni.

Una legge attesa è quella che riguarda la riforma del regolamento dei dati sensibili, la 2002/58/CE, che è la direttiva ePrivacy.

Con questo stesso regolamento si affronteranno argomenti come la sicurezza dei device digitali, la protezione delle comunicazioni online e quella, appunto, dei dati personali su internet.

Quando il consenso dei dati personali è soggetto a condizione

Prestare il consenso per trattare i dati aziendali sottoponendoli a condizione è una violazione della legge. Accade quando il titolare richiede di accettare determinate condizioni, senza le quali non è possibile procedere all’acquisto online di un bene o di un servizio. In questo caso l’utente dovrebbe segnalare e non accettare alcun compromesso, per non mettere a rischio i propri dati sensibili.

Questi ultimi riguardano non solo eventuali numeri di carta di credito, del cellulare, l’anagrafica, ma anche la possibilità di rientrare in un panel per la profilazione di più aziende, interessate a studiare i comportamenti online ai fini del marketing.

Nel caso in cui non ci sia nessuna condizione e l’utente viene informato che i suoi dati possono essere ceduti a terzi o utilizzati per la profilazione, la pratica può considerarsi legittima.

Accade troppo spesso, tuttavia, che l’utente non legga le condizioni a cui è sottoposto l’acquisto e quindi anche i suoi dati personali e questo è un potenziale pericolo, in quanto dovrebbe essere un consenso informato.

Un problema simile si ha anche quando si scaricano le app, in particolare quelle gratuite, per le quali è richiesto il trattamento dei dati personali che da vita ad altre criticità nella gestione delle stesse informazioni.

I metodi di pagamento elettronico

Gli acquisti on line sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi anni, sia per la crescita dell’offerta vantaggiosa rispetto ai negozi su strada, sia per la pandemia, che ha provocato un’impennata delle spese a distanza, sotto la spinta delle limitazioni di movimento.

In Italia la tendenza è comunque quella della fiducia rispetto all’uso dei pagamenti elettronici, basata in particolare sulle misure di sicurezza che il Garante per la Privacy e le leggi europee hanno implementato per garantire contro truffe, pishing, furto d’identità e altri problemi simili. Lo confermano le indagini statistiche che documentano come più del 60% degli italiani acquista online e utilizzata i diversi metodi di pagamento elettronico. La percentuale arriva a superare il 90% nel caso del pagamento con carte o con cellulare nei negozi fisici, dove ormai solo uno sparuto 5% continua a utilizzare il contante.

Oggi i metodi di pagamento elettronico si dividono in 2 grandi gruppi: gli ODP (Old Digital Payment) e i NDP (i New Digital Payment). Il primo si riferisce alle modalità di pagamento tradizionali tramite POS, carte di credito, bancomat, mentre il secondo riguarda i pagamenti che si effettuato su smartphone, tablet, PC, POS virtuale con carta.

Ci sono diverse sotto categorie, ma quella più utilizzata è certamente con lo smartphone, e viene definita Mobile Payment & Commerce. Si tratta, in altre parole, degli acquisti che si effettuano con il cellulare stesso e che riguardano prodotti o servizi, ma non i contenuti digitali.

Nella realtà ormai il telefono cellulare è stato trasformato in un portafoglio elettronico, anche attraverso i pagamenti con il QR Code.

I metodi di pagamento si emancipano e si rinnovano di pari passo con la tecnologia dei nuovi device, in continuo aggiornamento e arricchiti con sempre più funzioni.

Criticità dei pagamenti elettronici

Per quanto si possa fare nel garantire la sicurezza quando si effettua un pagamento elettronico, è sempre compito di chi utilizza questi metodi, quindi dell’azienda, fare attenzione e riconoscere potenziali truffe o furti di dati sensibili, che possono intervenire in un’esperienza di acquisto online.

Esistono già metodi di pagamento elettronico che non richiedono di inserire il proprio numero di carta di credito, ma non basta. L’utilizzatore deve essere sempre attento ai casi di violazione della privacy, leggere attentamente l’informativa in modo dettagliato e i fini per i quali deve dare il consenso al trattamento dei dati personali.

Inoltre, deve sapere che la richiesta di profilazione va fatta dal titolare a parte e che comunque va sempre vagliata prima di accordarla.

E’ utile chiedere sempre il parere di esperti in materia per proteggere i dati sensibili della propria azienda, prendendo contatti con la nostra azienda con l’obiettivo di mantenere alta la vostra competitività sul mercato.