Qual è l’impatto sul mercato dell’App Tracking Transparency di Apple

Crediamo che l’impatto sul mercato dell’App Tracking Transparency di Apple sia un argomento davvero interessante da approfondire insieme, in questo modo tutti potranno avere un quadro più chiaro della situazione. Con la nuova attenzione per la privacy, infatti, gli utenti sono meno disposti di prima a far circolare i propri dati sensibili e questo per le aziende di marketing e digital advertising è qualcosa di molto pericoloso e al quale dovranno abituarsi trovando nuovi paradigmi più prestazionali e nuove norme di comportamento.

Era per questo che tra gli addetti ai lavori si parlava da tempo di un marketing che mettesse al primo posto la privacy dei clienti e Apple è la prima grande azienda a scoprire le carte e ad affrontare il rischio di cambiare i paradigmi del gioco.  Vediamo però in che modo lo ha fatto e se questo può rivelarsi un vantaggio per il mercato, per gli utenti o per entrambi.

App Tracking Transparency: il quadro della situazione

Vediamo, per prima cosa, il quadro generale della situazione: nell’aprile 2021, con l’aggiornamento IOS 14.5 l’azienda di Cupertino ha impresso un cambio di gioco rendendo il sistema Apple più sicuro per i propri utenti ovvero rendendo più difficile per le aziende di Advertising l’acquisizione di dati sui comportamenti dell’utenza. Nel mirino sono finite non solo le grandi aziende come Meta ma anche le piccole start-up.

Con la nuova modifica introdotta dall’azienda viene chiesto esplicito consenso per il tracciamento dei dati quando si usa un’applicazione di terze parti o si naviga su di un determinato sito e le ricerche dicono che oltre il 62% degli utenti, avendo possibilità di scelta, decide di non condividere le proprie informazioni.

L’effetto dell’App Tracking sui colossi del mercato

Sebbene questa sia stata una svolta importante a favore della privacy degli utenti la mossa di Apple ha sconvolto il mercato portando a perdite che possono essere contate ben oltre i 10 miliardi per aziende come Google e Meta e che il calo complessivo proveniente dagli introiti pubblicitari possa arrivare al 60%.

Questo perché un recente studio ha dimostrato che oltre l’80% dei professionisti del marketing digitale dipende dai dati forniti da terze parti. La stessa azienda di Mark Zuckerberg, che si era sempre dimostrata molto scettica su quest’innovazione tecnologica portata avanti a discapito del mercato semplicemente per un ritorno di immagine, rivela che la perdita netta per l’azienda nel 2022 potrà raggiungere e superare i 10 miliardi di dollari e che questo non peserà solo sulle grandi corporazioni ma anche e soprattutto sulle piccole aziende locali.

L’effetto dell’App Tracking sulle piccole aziende

A finire nel mirino non sono state però solo le grandi corporazioni ma anche le piccole aziende che hanno visto calare il rendimento dei propri annunci. Per i piccoli imprenditori ciò ha influito negativamente sulla capacità di raggiungere, con advertising mirati, potenziali clienti locali e questo ha avuto un impatto negativo sul loro ecosistema e sui loro guadagni.

In questo modo i costi di acquisizione sono oggi raddoppiati mentre il rendimento si dimezza e di fronte a ciò ad avere, ancora una volta, il coltello dalla parte del manico sono le grandi aziende che possono investire maggior denaro e possono permettersi delle perdite a fronte di un bacino di utenti consolidati.

Quali sono le accuse mosse alla Apple?

Le aziende contrarie all’applicazione dell’App Tracking Transparency sostengono che vi sia stato un vero e proprio abuso dove la Apple forte di una posizione dominante ha dettato delle condizioni agli sviluppatori e alle altre aziende senza che vi potesse essere un contraddittorio. L’azienda ha imposto delle regole quindi alle quali le parti terze devono per forza accordarsi.

Infine, vi sono inchieste volte a dimostrare che le regole imposte al mercato non valgono per la Apple che non applicherebbe a sé stessa le stesse norme di protezione della privacy degli utenti.

A intervenire sulla questione è stata la stessa Margrethe Vestager ovvero il commissario europeo per la Concorrenza che ha dichiarato che sebbene non sia anticoncorrenziale bloccare il tracciamento di dati potrebbe divenirlo qualora si dimostrasse che la Apple non applica le restrizioni alle proprie app.